Storie Parallele

____________________________________________________________________
Axel, cane fedele fino alla fine
La padrona muore, lui non regge
Una donna di 74 anni trovata senza vita nel suo appartamento a Calderara, nel Bolognese. II suo bulldog richiama l'attenzione dei vicini abbaiando a oltranza, ma dopo poco l'arrivo dei soccorsi crolla esanime

Non aveva altro modo per chiedere aiuto che abbaiare, attirando l'attenzione dei vicini. Abbaiare per comunicare che la sua padrona, una donna di 74 anni, era a terra, senza vita. I soccorsi sono arrivati, ma per la donna non c'era più nulla da fare. E a quel punto anche il suo bulldog si è arreso: si è accasciato a terra ed è morto sullo stesso pavimento, sotto quel tetto che aveva condiviso con l'anziana, a Calderara, alle porte di Bologna.

Un legame, quello fra Axel - così si chiamava il cagnolino, di sette anni - e la sua padrona che in un certo senso non si è mai spezzato. Axel ha visto la donna cadere a terra: ha capito che non era affatto un gioco, e si è messo ad abbaiare nel cuore della notte. Latrati strazianti. I minuti passavano e il cane non smetteva: i vicini hanno allora deciso di chiamare i carabinieri. I militari hanno contattato un parente dell'anziana, che aveva le chiavi, e sono riusciti a entrare.

Nell'appartamento, a terra, c'era il corpo della donna. I soccorsi sono stati inutili: era già spirata. Accanto a lei Axel, che non l'ha lasciata un minuto. Le è stato accanto mentre il personale medico confermava la morte e ne cercava la causa, un arresto cardiocircolatorio: voleva forse proteggerla da quell'invasione di sconosciuti. E' stato solo quando quel turbinio di persone nel suo appartamento stava per cessare che anche il cuore dell'affezionato bulldog ha ceduto, proprio accanto al corpo della sua padrona.



____________________________________________________________________

Tao abbandonato con un biglietto: Ti amo
Gara di solidarietà sul web: raccolti oltre mille euro
I volontari: «Siamo storditi, grazie a tutti»
MILANO- Ancora non si sa se quella di Tao sarà una storia a lieto fine. Le sue condizioni sono ancora troppo critiche. Ma di certo la vicenda di questo cane ha commosso migliaia di persone. Tanto che è scattata una vera gara di solidarietà. Anzi di vero amore. E non come quello dichiarato dal biglietto trovato nel sacco nero insieme con il setter. Già perché Tao è stato gettato in un bidone della spazzatura a Palermo. Affianco la lettera: ti amo. Ora le sue foto commuovono il web. Ed è proprio attraverso la Rete che i volontari, a cui è stato dato in affido dal canile municipale, ringraziano e fermano la raccolta fondi. «Stop agli aiuti economici per Tao. Abbiamo raggiunto una cifra che ci permetterà di coprire le spese per i prossimi accertamenti».
LA VICENDA- Tanti sono quelli che ha già fatto da quando è stato ritrovato il 17 agosto. Il cane è vivo anche grazie a un passante che ha sentito dei rumori tra i rifiuti. Si è avvicinato e lo ha visto. O meglio, si è accorto di uno scheletro ricoperto da pulci e piaghe. Nel sacco anche un biglietto scritto, con ogni probabilità, da un bambino. I vigili urbani, che erano a pochi metri per altre ragioni, l'hanno caricato sull'auto e trasportato al canile municipale. Subito visitato dai veterinari, l'animale era deciso a non mollare. «Fin da subito ha dimostrato di volere vivere. Una forza di volontà straordinaria», spiega Alessandra Mussa della Lida, l'associazione a cui il cane è stato dato in affido temporaneo. I volontari hanno deciso di chiamare l'ultimo arrivato Tao «come il bene e il male. Ed è anche un omaggio al locale in cui abbiamo saputo che l'animale sarebbe arrivato da noi».
IL WEB- La sua storia è stata subito postata sulla pagina Facebook. E il tam tam si è trasformato in una gara di solidarietà. Tra indignazione e rabbia. «Abbiamo ricevuto almeno un centinaio di richieste di adozione da tutta Italia». Ma per ora Tao non può allontanarsi. «Le sue condizioni sono incerte. Non sta bene e deve fare altre analisi». Anche se migliora ogni giorno. «Ha persino ricominciato a camminare». Poi c'è anche un'indagine in corso per cercare di capire chi, prima l'ha maltrattato, poi lo ha abbandonato. E i messaggi si moltiplicano. «Incrociamo le dita». Oppure: «Lo vorrei qui con me per dargli tutto l'amore che gli è stato negato». E ancora: «Togliamo i cassonetti dalle strade». Già perché subito dopo Tao sono stati trovati altri cani. Alessandra sospira: «Purtroppo da queste parti è abbastanza consueto. Ma quella di Tao è una storia che rimane nel cuore».


___________________________________________________________________

Il beagle che restò accanto
al segugio in trappola
il cane salva l'amica e ci insegna che cos'è l'altruismo
Questa è la storia di un'amicizia. Lei è un bel segugio di poco più d'un anno d'età, si chiama Stella e stava per morire tra sofferenze atroci. Carrettoni però, un beagle maschio a cui, chissà perché, è stato appioppato questo strano nome, ce l'ha fatta a salvarla. Non è stato facile però. E se leggendo questa storia vi commoverete non abbiate vergogna, perché è davvero una storia commovente.
Siamo nei boschi del Cagliaritano, Sardegna meridionale, e alcuni volontari della Lipu stanno battendo un'ampia zona, selvaggia e impervia, alla ricerca delle tante trappole con cui i bracconieri illegalmente catturano una quantità di uccelli e di altri animali, come gatti selvatici, martore e volpi. Per farsi un'idea del danno provocato e delle sofferenze connesse, si pensi che solo in quella battuta la Lipu ha scoperto oltre 2.500 lacci in crine o nylon.
Amici senza se e senza ma
Ebbene, a un certo punto due volontari, Giovanni Malara e Angelo Scuderi, vengono attratti - erano in località S'Arcu su Schisorgiu di Assemini - dal lamento ripetuto di un cane che ulula e guaisce disperatamente. Erano due giorni, seppero poi, che si udivano quei richiami agghiaccianti. Scoprirono così la povera Stella, già piuttosto in cattive condizioni, che era casualmente rimasta intrappolata da un laccio d'acciaio a nodo scorsoio concepito dai bracconieri per catturare cinghiali. Tanto più la povera bestia si divincolava e tanto più veniva straziata da quello strumento.
Sarebbe certo morta, se non fossero intervenuti. E accanto a lei c'era il fido Carrettoni, che la riscaldava col suo corpo e la confortava leccandola, e che abbaiava senza sosta per attrarre l'attenzione. È stato proprio grazie al suo comportamento che i volontari della Lipu l'hanno trovata e hanno potuto per tempo liberarla e riportarla, col suo amico beagle, dal suo padrone. Esiste un video del salvataggio di Stella e dell'affettuoso comportamento di Carrettoni (visibile in questa pagina). E se ho scritto che la storia è commovente, le immagini del video lo sono ancor di più.Il comportamento di Carrettoni, volendo, potremmo anche definirlo eroico. Ma sarebbe, comunque, un eroismo «normale», perché i cani sono così, è nella loro natura. L'altruismo e il reciproco soccorso sono connaturati al loro modo d'essere, fanno parte della loro storia evolutiva di animali sociali. Fin da quando erano lupi si son sempre aiutati l'uno con l'altro, perché la forza della muta sta proprio lì. Ed ora che, con l'addomesticamento, da quindicimila anni di questo legame affettivo fa parte, grazie all'imprinting, anche l'uomo, non dovremmo scordarcelo mai questo dovere. Mai tradire un cane, cioè, mai abbandonarlo. Perché, così come Stella sapeva di poter contare su Carrettoni, il nostro cane è per sua natura sicuro di poter sempre contare su di noi.
Danilo Mainardi

Nessun commento:

Posta un commento